Dischi SSD, che cosa sono?

SSD vuol dire Solid State Drive (disco a stato solido), e rappresenta la novità più interessante nel campo dell’archiviazione dei dati. Stanno sostituendo nei computer portatili (e in quelli da scrivania) i cari e vecchi dischi rigidi. Questi ultimi sono composti da dischi (o piatti) magnetici che sono scritti e letti da due testine induttive (una per ogni lato).

disco ssd

L’aspetto più interessante che rivestono i dischi SSD sono le caratteristiche che presentano, e che qui elenco in modo veloce, riservandomi di sviscerare alcuni punti più avanti.

Vale a dire:

  • Non contengono parti meccaniche. Mentre il disco del mio iMac (e del vostro) è composto da testine, rotore, dischi – un disco SSD non possiede niente del genere;
  • Consuma meno. Se ci sono meno parti meccaniche da far funzionare, questo significa che il dispositivo ha bisogno di meno energia per svolgere il suo lavoro. Inoltre, genera meno calore
  • di un disco tradizionale. Per i portatili una notizia decisamente interessante. Ecco perché i dischi SSD hanno trovato un impiego quasi naturale nei portatili: il cruccio dei produttori è fornire qualcosa di leggero, con buone prestazioni generali, che non scaldi le ginocchia dell’utente se deve tenerlo appunto sulle gambe;
  • Più silenzioso. Mi sembra evidente: niente parti meccaniche, meno rumore. Questo può essere un problema, benché possa apparire paradossale. Quando un disco rigido tradizionale sta per collassare, di solito inizia a emettere dei suoni, talmente espressivi che non c’è bisogno di un esperto per capire che qualcosa va storto. Il disco a stato solido muore in silenzio;
  • Più veloce. Sia per i motivi detti poc’anzi (no parte meccaniche), sia per la tecnologia Flash di tipo NAND che incorpora. Questo non significa che siamo alle prese con una chiavetta USB un poco più grande: no. È una cosa parecchio diversa perché i dischi SSD contengono per esempio un controller (ne parlerò più avanti);
  • Memoria virtuale più veloce. La memoria virtuale su OS X Mountain Lion è di per sé più veloce poiché l’ultima versione del sistema operativo di Apple usa esclusivamente il kernel a 64 bit. Il sistema precedente (vale a dire OS X Lion) non era completamente a 64 bit.
  • Ma cos’è questa memoria virtuale?

    Quando la RAM non è sufficiente, i dati sono scritti sul disco rigido, cioè una sua “porzione” viene usata appunto come memoria virtuale. Questa soluzione rallenta le prestazioni del Mac poiché non va alla velocità della CPU, bensì del disco rigido. Quando però si passa a un disco SSD, le prestazioni della macchina migliorano. I tempi di latenza si riducono quasi a zero, la velocità di trasferimento dei dati è ben più veloce.

  • Più robusto. Se un disco rigido cade a terra, ci sono discrete possibilità che diventi inservibile. Certo, i portatili Apple incorporano la tecnologia Sudden Motion Sensor, il cui fine è di evitare guasti o danni in caso di cadute. Però un disco SSD è del tutto privo di piatti e testine, e questo significa maggiore robustezza;
  • Tempi di latenza minimi. La latenza è il tempo che è necessario affinché la richiesta di leggere o scrivere i byte sul disco, sia “restituita”. Anche questo è uno dei vantaggi di questi dispositivi del tutto privi di parti meccaniche.

[Marco Freccero, EspertoMac BuyDifferent]

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L’iPad: salva il numero di serie

Dopo che l’iPad è estratto dalla scatola, ci sono alcune cose da fare subito. Non si tratta di ammirarlo, di verificare dove siano pulsanti e connessioni; ma di renderlo sicuro.

Ecco come: conoscendo il numero di serie. Vai in Impostazioni > Generali > Info e infine Numero di serie. Tocca per un paio di secondi, e apparirà il comando Copia. Incollalo in un file di testo, quindi caricalo su un servizio di archiviazione quale DropBox.

Oppure, scrivitelo da qualche parte e conservalo con cura. È un elemento importante, e in caso di furto o smarrimento, può rivelarsi prezioso.

Se colleghi il dispositivo al Mac, lancia iTunes, seleziona il dispositivo nella colonna di sinistra, e spostati nel pannello Sommario. Potrai conoscere l’UDID. Si tratta del codice unico per ogni dispositivo iOS, ma per conoscerlo davvero sarà necessario cliccare una volta sola sul numero di serie. Sì, lo puoi conoscere anche qui.

[Marco Freccero, EspertoMac BuyDifferent]

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Spostare il Dock velocemente

Per spostare il Dock a sinistra o a destra dello schermo, puoi andare nelle Preferenze di Sistema e mettere il segno di spunta all’opzione presente nel pannello Dock.

Oppure…

Premi il tasto Maiuscole, e fai clic sulla linea divisoria del Dock, e trascinalo a destra, a sinistra e di nuovo in basso!


[Marco Freccero, EspertoMac BuyDifferent]

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Impedire a Spotlight di cercare ovunque

Se desideri che Spotlight, il motore di ricerca di OS X non cerchi in determinate cartelle, fai così.

Apri le Preferenze di Sistema, premi su Spotlight quindi spostati in Privacy. In basso a sinistra ci sono due pulsanti: quello dell’addizione e quello della sottrazione.
Premi il primo e vai alla ricerca delle cartelle (o della cartella) che desideri tenere lontano dalla portata di Spotlight.

Quando cambierai idea dovrai solo tornare qui, selezionare la cartella e premere il segno meno, perché questa torni a essere oggetto della ricerca di Spotlight.

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TextEdit e la formattazione

Tra le varie funzioni che TextEdit mette a disposizione, occorre ricordare anche questa.

Se ricevi un documento con una formattazione particolarmente azzeccata, e desideri usarla per il tuo, puoi copiarla. Ma attenzione: in questo modo copierai appunto la formattazione, non il testo. Come?

Evidenzia il testo, e quindi spostati nella barra dei menu e scegli Formato > Font > Copia stile (o ricorri alla scorciatoia da tastiera)

formattazione textedit

Quando desideri assegnare quella particolare formattazione a un testo che contiene di tutto un po’, spostati di nuovo nella barra del menu, scegli di nuovo il percorso che abbiamo visto poco prima ma stavolta seleziona il comando “Incolla stile”.

[Marco Freccero, EspertoMac BuyDifferent]

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TextEdit e i file HTML

Perché scegliere Word, quando TextEdit fa benissimo le sue veci?

Tanto per cominciare salva (e apre), i più comuni formati; non solo RTF ma anche .odt (quello di OpenOffice.org e LibreOffice).

textedit opzioni di salvataggio

In giro ci sono degli ottimi editor HTML (a pagamento), ma se sei agli inizi puoi imparare questo codice affidandoti proprio a TextEdit (che è già dentro OS X e quindi non devi spendere nulla in più).

Dopo che hai salvato sul tuo Mac una pagina in HTML, potrai aprirla con questa applicazione. Ricordati solo, prima di salvarla, di mettere il segno di spunta all’opzione “Ignora i comandi RTF” nella finestra che apparirà.

In questa maniera la pagina sarà aperta e convertita in codice. Effettua tutte le modifiche che desideri e salva poi il file in .html.

[Marco Freccero, EspertoMac BuyDifferent]

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TextEdit e i suoi poteri nascosti

In realtà non funziona solo con TextEdit ma anche con Pages per esempio. Se non ti ricordi una parola, inizia a scrivere le sue prime lettere, e poi premi il tasto f5.
L’applicazione farà comparire un elenco di parole simili. Fai clic su quella prescelta, oppure usa le frecce per scorrere l’elenco e una volta individuata quella che ti serve, premi Invio.

textedit os x mountain lion

[Marco Freccero, EspertoMac BuyDifferent]

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Mettere a dieta Google Chrome

Il navigatore Web Chrome quando installa le nuove versioni, non cancella affatto quelle vecchie. Ma conserva sempre tutto. Per avere un’idea di dove sono, e quante sono, procedi in questa maniera.

Nella cartella Applicazioni, seleziona Chrome e dal menu contestuale scegli la voce “Mostra contenuto pacchetto”.

google chrome
mostra contenuto pacchetto google chrome

Apparirà una cartella chiamata “Contents”, ma al suo interno devi individuare quella chiamata “”Versions”: aprila.

google chrome versioni precedenti

Seleziona le più vecchie e cestina tutte le altre. Considerando che ciascuna di queste cartelle ha la dimensione di oltre 100 MB, se possiedi un disco a stato solido e non hai mai fatto questo genere di pulizie, potresti ritrovarti con un po’ di spazio libero in più.

[Marco Freccero, EspertoMac BuyDifferent]

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FileVault in OS X Mountain Lion

Con il termine FileVault ci si riferisce alla tecnologia che Apple ha messo a punto per cifrare il disco di avvio del proprio Mac. Una volta attivata, ogni file presente sul disco sarà appunto cifrato, e come si può intuire, questa operazione si prenderà un bel po’ di tempo. D’altra parte, l’idea che degli estranei (ladri), possano tranquillamente ficcanasare dentro il nostro Mac, dovrebbe farti rabbrividire a sufficienze per indurti a guardare almeno con curiosità a FileVault.

Vediamo come procedere. In Preferenze di Sistema spostati in Sicurezza e Privacy e scegli FileVault.

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Se il gatekeeper si mette in mezzo

Con la funzione Gatekeeper di OS X Mountain Lion, tutto resta nelle mani dell’utente. Costui può attivarla o disattivarla, ma l’essenziale è comprendere che Apple ha messo in opera qualcosa che alza il livello di sicurezza.

È ovvio anche ai sassi che se disattivo il Gatekeeper per scaricarmi in santa pace tutta la discografia di Neil Young da un sito pirata, e poi incappo in un malware, non potrò prendermela con Apple per la poca sicurezza del sistema operativo.

Quando scarichiamo un’applicazione che non ha né firma digitale, né è “sandboxed”, e il Gatekeeper è attivato, il Mac farà apparire una finestra per avvisarci che NON sarà aperta.

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