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Ecco 10 programmi per le videoconferenze su Mac

Cerchi un programma per le videoconferenze sul tuo Mac (oppure iOS)?
Noi te ne daremo 10. Sì, hai letto bene.
In questo articolo illustreremo 10 programmi per le videoconferenze su Mac (ma anche per iOS). In questi giorni di blocco totale delle attività, alcune devono andare avanti (per esempio l’insegnamento). D’un tratto tutti ci siamo mossi e abbiamo capito che avevamo bisogno “per davvero” di programmi per insegnare a distanza; o parlare; o lavorare. Ma quali programmi scegliere?
Alcuni hanno dato prova di scarsa trasparenza in materia di privacy e sicurezza. Ma per fortuna ci sono un buon numero di programmi per le videoconferenze su Mac, che garantiscono quello che gli utenti vogliono. Stabilità, e sicurezza.
Adeso andiamo a conoscere assieme i 10 programmi per le videoconferenze su Mac.
Buona lettura.

Skype. Il programma più popolare di questi tempi (anche il più “vecchio”), per le videoconferenze è di certo lui: Skype. Permette la partecipazione sino a 50 persone, e questo lo ha reso tra i più usati in questo periodo. Semplice da usare, gratuito, disponibile per tutte le piattaforme. Tuttavia non offre la cifratura End-to-End (è bene tenerlo presente) per le chiamate “normali”.

FaceTime. Iniziamo col dire che questa soluzione funziona solo su Mac e sistemi iOS, e questo è probabilmente il suo limite più grande. Permette chiamate audio e videochiamate sino a 32 persone, con un’interfaccia semplice e intuitiva e con un elevato grado di sicurezza (ultimamente rafforzato con un aggiornamento del sistema operativo). Apple infatti applica la crittografia “End-to-End”, il che vuol dire che Apple non è nemmeno in grado di decifrare il contenuto delle conversazioni quando sono in transito tra i vari dispositivi, e neppure di salvare il contenuto delle videochiamate. Gratuito, si capisce.

Google Duo. Servizio gratuito di Google, è possibile videochiamare sino a 12 persone. Le chiamate sono criptate e rimangono quindi private tra te e la persona che chiami (non è una cosa da poco). È sufficiente avere un numero di telefono e un telefono capace di ricevere SMS: nient’altro. È gratis e applica la cifratura End-to-End. Purtroppo funziona solo con chi… Usa Google Duo.

Google Hangouts Meet. Restiamo in ambito Google. A differenza della soluzione precedente, non è una soluzione gratuita, ma è comunque possibile testare l’applicazione (sino a 250 partecipanti). I dati dei clienti (afferma Google), sono criptati durante la trasmissione e le registrazioni sono memorizzate in Google Drive e cifrati. È però una soluzione indicata soprattutto per le aziende (piccole, medie o grandi che siano), ed è inclusa in G Suite e G Suite for Education.

Signal. Solo per videochiamate a due, ma è disponibile per Mac, Windows, Linux, iOS e Android e ha dalla sua anche una qualità che le altre app di questo tipo non hanno. Un elevatissimo grado di sicurezza. Per questo alcuni Governo totalitari non apprezzano Signal. Una ragione in più per mollare Whatsapp e adottare subito Signal.

Microsoft Teams. Questa è invece la versione di Microsoft per le videoconferenze. Gratis nella sua versione base, è disponibile per Mac, iOS, Windows e Android (non per Linux). Chi organizza la videoconferenza decide anche chi può parteciparvi, ed è lui che elimina gli utenti e permette che ciascuno condivida i propri contenuti. Microsoft afferma di usare l’intelligenza artificiale per prevenire molestie e atti di bullismo. Le videoconferenze sono registrate e possono accedervi solo i partecipanti, e sono conservate e protetta da crittografia e password. Alto livello di sicurezza, è più orientato verso aziende e grandi gruppi di lavoro.

Jitsi. Forse il migliore della lista? È possibile. Jitsi ha il grande vantaggio di essere Open Source innanzitutto, e gratuito. Permette l’uso sino a 75 partecipanti ed è disponibile o via Web oppure come applicazione per iOS e Android (si può anche integrare con l’applicazione Slack, dedicata ai gruppi di lavoro). Stanno lavorando per implementare la cifratura “End-to-End”, ma al momento ne usano una che cripta ciò che si invia al server, poi i dati sono decriptati sul server, e infine criptati di nuovo prima di essere inviati ai partecipanti.

WhatsApp. Impossibile non citare WhatsApp. Solo sino a 4 partecipanti ma è di certo la più popolare. Cifratura End-to-End. Il suo difetto più grande? Fa parte di facebook, e come si sa Facebook non è mai stata una piattaforma che difende la privacy degli utenti (anzi…). Quindi anche WhatsApp non fa che lo stretto indispensabile per tutelarla. Molto meglio usare Signal.

Houseparty. L’applicazione del momento, per iOS, Mac, Android. Sino a 8 partecipanti, NON offre la cifratura End-to-End. Vuol dire che i creatori di questa app (ma anche altri, chissà), potrebbero agevolmente accedere alle tue conversazioni. Attenzione!

BlueJeans. Altra app a pagamento per le videoconferenze. È però facile da usare, veloce, con una notevole qualità audio e video. Essendo basata sul cloud, non richiede il download. Ogni conferenza ha un codice univoco per proteggere chi vi partecipa. Con un clic si può espellere chiunque, e la videoconferenza può essere blindata e riservata solo ai partecipanti. Destinata soprattutto alle aziende.

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