Big Sur e Apple Silicon

Big Sur, il sistema operativo dei Mac, è pronto per Apple Silicon, i processori di Apple, grazie ai quali la società di Cupertino dirà addio a Intel. Questo vuol dire, naturalmente, che macOS Big Sur è capace anche di girare sui… processori Intel, esatto!

Ne abbiamo parlato già in un articolo dal titolo: “Quale computer Apple comprare adesso?“. Adesso torniamo a farlo perché ci sono delle cose interessanti da ricordare.

Innanzitutto, una buona notizia

La buona notizia è che buona parte del software che gira su macOS Big Sur continuerà a girare senza problemi anche sui nuovi processori prodotti da Apple.Questo succede grazie alla tecnologia chiamata “Rosetta 2” che qualcuno già conosce. È stata lei, quando Apple decise di abbandonare i chip PowerPC per gli Intel, a garantire la transizione quasi indolore. Perché? Cosa fa (e cosa faceva, allora)?
Traduceva. E traduce.
In pratica Rosetta 2 si incarica di tradurre il codice scritto per i processori Intel, perché funzioni anche sui processori Apple. Tutto questo senza che l’utente se ne renda conto perché avviene dietro le quinte, e molto velocemente. In pratica, le applicazioni su Mac devono avere il codice per due processori, ma a sentire molti pareri, questo non sembra avere delle grosse ripercussioni sulle prestazioni delle applicazioni stesse. Ma di certo dovrebbe funzionare decisamente meglio sui processori Apple, e per evidenti ragioni. Tutte rose e fiori, e nemmeno una spina?

Che cosa non funziona?

Non è tutta una passeggiata. Ci sono alcune applicazioni che fanno degnamente il loro lavoro, ma purtroppo lo sviluppatore per i motivi più differenti non può (o non vuole?) aggiornare il codice rendendolo “universale” (capace quindi di girare sia sui processori Intel, che su quelli Apple).

Altre applicazioni richiederanno tempo prima che possano trarre il massimo dai nuovi chip. Quindi, se prevedi nei prossimi mesi di acquistare un computer Apple con il nuovo processore: prima di farlo verifica con cura che le applicazioni che usi più spesso, o con le quali lavori, siano pienamente compatibili.

Per adesso qualche problema sembra esserci con le applicazioni che su Mac fanno girare Windows.

Boot Camp per esempio al momento non gira sui Mac con processori Apple. Come agirà la società di Cupertino? Lavorerà a una nuova versione del suo software? Oppure è l’occasione per lasciarlo perdere e indirizzare gli utenti alle soluzioni di terze parti che già esistono? Vedremo nei prossimi mesi.

Parallels Desktop è una delle soluzioni più conosciute per veder girare Windows su Mac. Al momento l’azienda sta lavorando per rendere l’applicazione compatibile con i nuovi processori Apple. Quando accadrà? Speriamo presto, ma anche gli altri (VMware Fusion e VirtualBox) al momento sono incompatibili con Apple Silicon. La prima ci sta lavorando, e dovrebbe essere disponibile, nei prossimi mesi, una versione dell’applicazione capace di girare sui processori Apple. La seconda (che a differenza delle altre due, è gratuita), non sembra entusiasta della novità Non ci resta che aspettare l’evoluzione della situazione.

Perché Apple fa questo?

Probabilmente, era inevitabile.
Da tempo Apple ha capito che più controlla la produzione di componenti vitali per i suoi prodotti, e meglio è. Il processore è forse quello più importante, e su iPhone e iPad Apple usa i suoi processori; lì Intel non si è mai affacciata. Prestazioni non all’altezza e consumi della batteria deludenti: non era possibile scegliere quei processori.


Portare anche nei computer i processori presenti sull’iPhone è stato abbastanza ovvio. Per i portatili questo vorrà dire durata della batteria migliore; e in generale prestazioni decisamente superiori (come hanno mostrato già ora le prove a proposito del Mac mini con processore Apple).

C’è anche un altro aspetto da tenere in conto: ora che sia i computer che gli iPhone (e gli iPad) hanno il medesimo processore: che cosa accadrà alle app? Esatto: le app di iPhone o iPad gireranno sul tuo Mac (purché con processore Apple). Naturalmente ci sarà qualche differenza: se su iPhone usi le dita, su Mac per veder girare un’app per iPhone dovrai per forza di cose rivolgerti… Al mouse. Occorre che gli sviluppatori rendano disponibili le loro app per entrambi i “mondi”.

Chi ha acquistato un Mac con processore Apple, può già adesso andare sul Mac App Store e vedere le app compatibili con entrambe le piattaforme: iOS e macOS. (Ma solo chi ha un Mac con processore Apple!). Si dovrà pagare due volte? La pratica dell’abbonamento alle app prenderà ancora più piede? Oppure chi acquista un’app per iPhone, avrà in regalo (o scontata: ipotesi più probabile) quella per il Mac (e viceversa)?

Sono questioni che dovranno affrontare gli sviluppatori indipendenti. Per gli utenti, Apple Silicon significa prestazioni muscolose già da adesso. Il futuro della piattaforma Mac è sempre roseo anzi: fulgido.

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